E ora Wall Street mugugna: i dettagli sul ruolo della Banca Centrale Europea nell’operazione con cui LVMH ha acquisito Tiffany irritano la comunità finanziaria statunitense. Ci ha pensato prima Bloomberg a far notare come “l’uomo più ricco di Francia abbia ricevuto un aiuto dalla BCE”. Perché? “I bond emessi da LMVH per comprare Tiffany sono risultati meno cari di quanto lo stesso Arnault potesse sperare”.
Wall Strett mugugna
La testata online Zerohedge rincara la dose: “La BCE aiuta l’uomo più ricco di Francia a diventare ancora più ricco”. Secondo la ricostruzione, l’operazione di acquisition si è rivelata per Arnault molto più conveniente di quanto preventivato: “Quando ha offerto 16 miliardi per Tiffany, sapeva di dover emettere un bond da 10 miliardi per finanziare l’operazione – si legge su Zerohedge –. Sapeva anche che non sarebbe stato un problema, e per una ragione: la BCE sarebbe stata al suo fianco. Ma neanche Arnault poteva aspettarsi che l’emissione avrebbe finito per ripagare lui”.
I meccanismi finanziari
Qui si entra in tecnicismi di Borsa, ma vale la pena arrischiarsi per comprendere la polemica. LVMH per finanziare l’acquisto di Tiffany ha emesso bond da 7,5 miliardi in euro e da 1,55 miliardi di sterline: le obbligazioni hanno scadenze variabili da due a undici anni. La differenza la fa il rendimento: “I bond sono molto convenienti per il miliardario Arnault – sintetizza Italia Oggi –, che all’inizio si aspettava un rendimento modesto da pagare, tra lo zero e l’uno per cento. Alla fine, le due tranches sono state collocate a rendimenti negativi. In pratica, l’investitore che li avesse comprati avrebbe pagato Arnault per prestargli denaro”. Che c’entra la BCE? Ha reso possibile l’affare acquistando direttamente i bond (fino al 20%, si ipotizza) e, soprattutto, con “il riavvio del Corporate Sector Purchasing Program da 189 miliardi di euro ha abbassato lo spread creditizio”.
La polemica
A Wall Street c’è delusione, dicevamo. In parte perché Christine Lagarde, presidente di BCE, non ha saputo spiegare in una maniera ritenuta soddisfacente il ruolo del suo istituto. Ma anche per questioni politiche: “Come avrebbero reagito gli europei – si chiede Zerohedge – se la banca federale (FED) avesse aiutato una corporation statunitense ad acquisire un gigante del Vecchio Continente?”.
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