Un organismo che sappia rappresentare il sistema dell’Alta Formazione della Moda presso le istituzioni, soprattutto i ministeri per lo Sviluppo Economico e per l’Università. Lo stanziamento di risorse da parte del MISE, sul modello degli incentivi per l’internazionalizzazione delle imprese, per la promozione delle scuole italiane all’estero, attività che al momento non conosce misure sistemiche ma è lasciato alle iniziative dei singoli istituti. Superamento dei vincoli burocratici che rendono difficile agli studenti stranieri formati in Italia, possibili risorse per la filiera, rimanere a lavorare nel Paese. Sviluppo e valorizzazione anche della formazione tecnica per la moda. Sono i 4 cardini del Manifesto per l’Alta Formazione in Italia presentato a Firenze da Andrea Cavicchi, presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana, durante il convegno “Moda. L’Italia fa scuola”, iniziativa promossa dal Comitato Moda e Accessorio (e organizzata nel capoluogo toscano dalla stessa CFMI con il supporto di Ernest&Young e il patrocinio della Camera di Commercio locale). “La moda in Italia è un’industria d’eccellenza. La formazione è qui per accompagnare il settore, ma è a sua volta un’industria con le proprie esigenze – ha spiegato Cavicchi –. Vogliamo dare continuità al lavoro di sistema degli ultimi anni e perorare con il prossimo governo le istanze del settore”. “Il lusso italiano non ha futuro se non sostenuto da un sistema formativo adeguato – ha commentato Carlo Capasa, presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana –. Abbiamo bisogno di giovani di alto profilo formati non solo al lavoro creativo, ma anche a quello tecnico e produttivo”.
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