Cercal, da 40 anni con una missione: “Far innamorare i giovani”

Cercal, da 40 anni con una missione: “Far innamorare i giovani”

“La sfida per distretti d’eccellenza come quello di San Mauro è far innamorare i giovani a queste professioni. I tempi delle fabbriche buie e vetuste sono finiti da un pezzo, oggi un giovane può avere grandi soddisfazioni insieme a importanti retribuzioni”. Le parole sono di Giovanna Ceolini presidente di Assocalzaturifici, intervenuta in occasione del traguardo dei 40 anni del Cercal, la scuola internazionale di calzature di San Mauro Pascoli. Senza saperlo, la presidente ha ribadito un medesimo concetto affermato da Marco Piazzi, presidente del Cercal, in una intervista di un anno fa.

Malgrado la congiuntura

Il tema infatti continua a essere all’ordine del giorno malgrado il distretto della scarpa di San Mauro non stia attraversando il suo momento migliore. “Oggi viviamo in un’epoca particolarmente complessa, in continuo cambiamento, accelerato negli ultimi anni da pandemia e rivoluzione digitale, ma il tema della formazione resta fondamentale nel nostro distretto”, ha affermato Piazzi prendendo la parola nei festeggiamenti dei quattro decenni della scuola. Dal Cercal sono passati qualcosa come oltre 3.000 giovani da tutto il mondo e Piazzi ribadisce la “centralità della scuola per il sistema moda del territorio: dobbiamo continuare a valorizzare l’artigianalità del nostro prodotto, integrare le nuove tecnologie e trasmettere alle nuove generazioni quel saper fare che ci rende unici nel panorama internazionale”.

 

 

Patto di filiera

Serena Musolesi, amministratore delegato di Cercal, ha evidenziato la peculiarità della scuola nel suo stretto legame col territorio: “È una sinergia di rete insieme alle oltre 30 imprese consociate tra le quali spiccano le aziende di riferimento del Made in Italy calzaturiero, come Baldinini, Casadei, Gianvito Rossi, Giuseppe Zanotti, Pollini, Sergio Rossi”. Buona parte di questi imprenditori erano presenti ai festeggiamenti a San Mauro Pascoli, dai decani Gimmi Baldinini e Vittorio Pollini, sino alle nuove generazioni Gianvito Rossi e Arianna Casadei. “Ciò che caratterizza la moda in Emilia Romagna è il suo saper fare, l’artigianalità del prodotto aperta all’innovazione e alla sostenibilità – ha affermato Manuela Ratta, in rappresentanza del Tavolo permanente della moda in Regione –. Non è un bel periodo per il distretto e più in generale per il sistema moda. Tuttavia, posizionarsi su un prodotto di fascia alta è fondamentale, poiché la quantità non paga. E per le piccole imprese è fondamentale un patto di filiera che coinvolga i grandi marchi”.

Far innamorare i giovani

In conclusione Giovanna Ceolini ha ribadito un concetto centrale: “Se un distretto vuole avere un futuro è sui giovani che deve scommettere. Ed è su loro che dobbiamo concentrare i nostri sforzi attirandoli attraverso un messaggio più allettante su queste professioni”. I festeggiamenti dei 40 sono terminati con l’inaugurazione della mostra “Scarpe e non solo” curata da Maria Cristina Savani sul percorso del Cercal. È un racconto delle professioni calzaturiere e della moda attraverso i percorsi formativi della scuola. La mostra sarà aperta al pubblico sino alla fine di novembre. (ff)

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