Federica Maria Origo è docente ordinaria di Economia del Lavoro presso il dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bergamo. La intervistiamo sull’ultimo numero 2023 del nostro mensile, La Conceria, per un motivo preciso. Si è trattato di discutere di come i giovani (parola chiave della copertina di questo mese) affrontano il mercato del lavoro. E, viceversa, di come il mercato, interagisce con loro, scoprendo che potrebbe essere arrivata “l’ora di giocare al rialzo”.
Il rapporto tra i giovani e il mercato del lavoro
Sul mercato del lavoro incidono due fattori. Uno è ciclico: ci sono più offerte che candidati. Il secondo è culturale: gli italiani hanno un pregiudizio negativo verso i mestieri artigiani. “A partire dalla generazione nata alla fine degli anni ‘60, quando le famiglie sono diventate più ricche e mandare i figli a scuola e poi all’università è diventato segno di emancipazione – dice Origo – si è formata l’idea che la formazione professionalizzante sia meno prestigiosa. È un pregiudizio che ha avuto un salto di qualità negli ultimi 10 anni, coi riflessi che vediamo nel mondo della scuola. La stragrande maggioranza dei ragazzi si iscrive ai licei, dove si registrano poi alti tassi di abbandono”.
L’ora di giocare al rialzo
Secondo Origo, “le aziende italiane hanno vissuto, dopo lo stop dovuto al Covid nel 2020-2021, un rimbalzo simultaneo. Vuol dire, tradotto nelle dinamiche del mercato del lavoro, che ci sono tante posizioni aperte, ma poche persone disponibili. È una delle fasi più favorevoli per i lavoratori degli ultimi 20 anni”. Ma occorre fare molta attenzione. “È importante il compensation package. In altre parole, “l’insieme delle condizioni che l’azienda offre al dipendente, come benefit e flessibilità oraria. Anche l’impresa che non può permettersi di alzare la proposta salariale deve impegnarsi a migliorare il compensation package. Per esempio: qui a Bergamo ha fatto notizia il ristoratore che ha finalmente trovato dipendenti quando ha promesso serate libere per il work-life balance”.
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