La pelletteria offre un’occasione di riscatto per i detenuti. Dopo il corso di formazione svoltosi l’anno scorso, il prossimo 25 maggio partirà il secondo alla casa circondariale Mario Gozzini di Sollicciano (Firenze). L’iniziativa è di ASPRI, l’associazione pelle recuperata italiana, nata a Scandicci nel 2019.
Il recupero della pelle
“Grazie al recupero della pelle (materia prima seconda) riusciamo a fare molte attività di interesse pubblico. E grazie alle nostre aziende socie, tutte etiche e tutte italiane, diamo una seconda possibilità a tutti nella speranza di rafforzare l’integrazione” afferma l’imprenditrice e presidente ASPRI Simona Innocenti a La Nazione.
Il laboratorio di pelletteria per i detenuti
All’interno del penitenziario Gozzini è allestito un laboratorio permanente di pelletteria, dotato di appositi utensili. Qui verranno formati i detenuti ai quali verrà consegnato un attestato di partecipazione e di qualifica come “addetto al banco pellettiero”. Al termine delle selezioni saranno in otto i detenuti che frequenteranno il corso di formazione. Nell’ambito del percorso formativo si attiveranno tirocini per consentire ai detenuti di frequentare luoghi esterni alla struttura penitenziaria. E per rafforzare le loro competenze sulla pelletteria. Il corso prenderà il via ufficialmente il prossimo 25 maggio, al termine di una cerimonia alla quale parteciperanno il direttore del carcere Gozzini, Vincenzo Tedeschi, e Simona Innocenti. (mv)
Foto da ASPRI
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