A partire dal 2020 il calzaturificio Stefano Bemer e la pelletteria Scuola del Cuoio di Firenze uniranno i loro sforzi nella formazione di nuovi addetti per la produzione di scarpe, borse e accessori in pelle che già oggi portano avanti in maniera autonoma. Un nuovo centro toscano di formazione per gli artigiani della pelle, insomma, è pronto a nascere.
L’iniziativa
La collaborazione tra i due partner consentirà agli studenti di partecipare a seminari condivisi sulla storia della moda, sul brand e sulla fotografia. Il prossimo 28 novembre tutti gli interessati avranno la possibilità di visitare la Scuola del Cuoio e partecipare a una giornata introduttiva durante la quale sarà illustrata l’iniziativa. Chi non può raggiungere Firenze avrà la possibilità di partecipare da casa, il 20 novembre, a un Virtual Open Day.
Bemer
Il calzaturificio Stefano Bemer è stato fondato nel 1983 dall’omonimo calzolaio fiorentino. Alla sua scomparsa, nel 2012, il marchio è passato a Tommaso Melani con l’obiettivo di potenziare la produzione su misura ma anche di creare un programma di formazione su quelle stesse basi. Oggi l’azienda offre tre diversi livelli di corso da apprendista, dal livello artigianale fino a quello avanzato a cui è possibile accedere solo su invito di un maestro artigiano.
La Scuola del Cuoio
La storia della Scuola del Cuoio inizia nel secondo dopoguerra grazie alla collaborazione tra i frati francescani del monastero di Santa Croce, che desideravano insegnare un mestiere agli orfani della “Città dei ragazzi” di Pisa, e delle famiglie Gori e Casini, maestri artigiani della pelle fiorentina sin dagli anni Trenta. Da allora sono stati formati più di 2.000 studenti provenienti da 40 Paesi e ancora oggi offre un corso introduttivo e uno di formazione professionale completa. (art)