Formazione: studiare la sportiva a Montebelluna è una garanzia di impiego. A Vigevano orlatura senza futuro

Le due facce della stessa medaglia. A Montebelluna gli allievi della scuola specializzata in calzatura sportiva trovano lavoro. A Vigevano, invece, nessuno più vuole fare l’orlatrice. Partiamo dal Veneto. Montebelluna vuole diventare una piccola Portland, la capitale della calzatura sportiva a livello mondiale, dove ricerca universitaria, formazione e imprese operano in modo coordinato e integrato. Dall’Istituto Tecnico Superiore dedicato a Calzatura e Abbigliamento Sportivo (nella foto, l’home page del sito della scuola) sono usciti 23 diplomati e tutti hanno trovato un impiego. Un risultato che, come conferma il quotidiano La Tribuna di Treviso, ha indotto la Regione Veneto a confermare il corso di Tecnico Superiore di Processo, Prodotto, Comunicazione e Marketing per lo Sportsystem. Dei 23 iscritti, 18 sono stati assunti, uno si è messo in proprio e 4 non hanno concluso il percorso formativo perché hanno trovato lavoro prima. A Vigevano, invece, sono sull’orlo (è proprio il caso di dirlo…) del baratro.  La carenza di manodopera specializzata è enorme. “Lavorare in fabbrica, fare l’artigiano o l’operaio viene considerato come un lavoro di serie B – sostiene sulle colonne del quotidiano La Provincia Pavese, Maria Rosa Bongiorno, orlatrice vigevanese da 48 anni. “Sono anni che non cerco più apprendiste perché alle ultime inserzioni non ha risposto nessuno. Non c’è interesse. L’ultima assunta risale all’anno 2000”. Un lavoro da 1.200 euro al mese che viene snobbato e non “tira” a livello didattico: a Vigevano, infatti, non ci sono scuole professionali perché i giovani che non si iscrivono. (mv)

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