Il liceo del Made in Italy a rischio flop, ma Urso ci crede ancora

Il liceo del made in Italy a rischio flop, ma Urso ci crede ancora

Il liceo dal Made in Italy è vicino al flop. Le iscrizioni raccolte sono soltanto 375, da ripartire nei 92 istituti che hanno deciso di attivare il percorso di studi. Un numero insufficiente per raggiungere il minimo legale di alunni per classe: 27. Ma il ministro Adolfo Urso ci crede ancora. Durante la quinta edizione del Fashion & Luxury Talk di RCS Academy business school (11 luglio), il titolare del MIMIT ha annunciato di aver convocato il tavolo della moda il 6 agosto.

Rischio flop

A due mesi dall’avvio del nuovo anno scolastico, i dirigenti devono formare le classi dei neonati licei del Made in Italy. Alla luce degli attuali numeri di iscrizioni, si ritroverebbero con aule semideserte. 375 iscritti è un numero troppo esiguo considerato che sono 92 gli istituti che hanno aderito all’iniziativa. Il numero minimo legale per formare una classe nelle scuole secondarie è 27 alunni. Secondo L’Espresso, aspettare ancora non sarebbe risolutivo: il numero degli iscritti non sta aumentando col tempo. Mentre il programma di studi degli anni successivi al biennio è ancora sconosciuto. Gli istituti che hanno aderito al progetto sono ripartiti così nel Paese: 17 in Sicilia, 12 in Lombardia e nel Lazio, 9 in Puglia. E poi: 8 nelle Marche e in Calabria, 6 in Abruzzo e 5 in Toscana. Infine 3 in Liguria, Piemonte e Veneto, 2 in Molise e 1 in Basilicata, Emilia–Romagna, Sardegna e Umbria.

 

 

Urso ci crede ancora

Le cifre sembrano non scalfire la fiducia del ministro Urso, titolare del dicastero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Durante Fashion & Luxury Talk Urso ha messo in evidenza la velocità con cui è stata attuata la riforma scolastica. Crede che questo primo anno sia di transizione e auspica che nei prossimi giorni arrivino altre iscrizioni. Urso ha citato il liceo del Made in Italy come iniziativa intrapresa dal Governo per favorire la formazione dei giovani verso competenze necessarie al sistema moda.

Il tavolo

Urso ha annunciato di aver convocato per il 6 agosto il Tavolo della moda. “Insieme al ministro Giorgetti stiamo valutando le misure per aiutare la moda. Discuteremo al tavolo le misure che saremo in grado di realizzare. E discuteremo il nostro programma con le imprese per sostenere al meglio la loro crescita produttiva”. Lo stesso Urso crede che questa fase difficile sia “temporanea” e si è detto certo che “la moda italiana abbia un grande futuro davanti a sé”. (mv)

In foto nel riquadro Urso durante l’intervento al Fashion & Luxury Talk

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