Calano gli iscritti e aumentano i costi dell’energia, in una congiuntura economica complessa. Un mix di fattori, tutti negativi, che spinge l’Università di Northampton a valutare l’idea di rinunciare alla formazione nell’area pelle. L’ateneo inglese, scrive Leatherbiz, ha avviato una fase di consultazione interna che porterà alla pubblicazione del nuovo piano strategico a ottobre.
“Tanto vale chiudere”
I vertici dell’Università di Northampton non prendono la questione alla leggera. L’area pelle è da decenni uno dei pilastri dell’offerta formativa, mentre sono passati solo quattro anni dall’inaugurazione della nuova sede dell’Institute for Creative Leather Technologies (in foto). Lo scenario, però, è irrevocabilmente cambiato, riconoscono dallo stesso ateneo. Da un lato il depauperamento del tessuto manifatturiero britannico ha progressivamente ridotto il bacino di utenza fisiologico di corsi sulla filiera della pelle. Dall’altro Brexit (2016) ha disincentivato l’afflusso di studenti dall’estero. Un conciatore italiano anni fa chiosava: “Della filiera della pelle, di qualità al Regno Unito è rimasta solo la formazione”. Tra un po’, forse neanche più quella.
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