“LVMH in guerra per i talenti: disposti a tutto per assumere”

LVMH “in guerra per i talenti: disposti a tutto per assumere”

È vero. Lo riconosce LVMH. I grandi brand sono disposti a tutto (o quasi) per reclutare giovani artigiani. Perché devono affrontare un calo senza precedenti delle “vocazioni”. Quando avrebbero un gran bisogno di forze fresche per rispondere all’aumento della domanda. “C’è una vera e propria guerra per i talenti – confessa al Financial Times Alexandre Boquel, direttore dei Métiers d’Excellence di LVMH – perché anche i nostri concorrenti devono assumere molto. Ne beneficia l’industria, ma ci sono sicuramente tensioni nelle assunzioni”.

Un calo drammatico

La moda di lusso si produce in Italia e in Francia. Conservare la capacità produttiva e garantire l’alta qualità dei propri manufatti è una sfida per il settore, che non vede nella delocalizzazione la soluzione. Ma manca il ricambio generazionale dei dipendenti e degli artigiani, nonostante gli alti stipendi e le ottime condizioni di lavoro. Chantal Gaemperle, responsabile globale delle risorse umane di LVMH, afferma al Financial Times che il calo dei candidati negli ultimi anni è stato “piuttosto drammatico“. E anche trovare candidati validi da inserire nelle boutique è molto difficile. Emmanuel Pommier, direttore delle operation della pelletteria di Hermès sottolinea: “Per avere da 250 a 300 artigiani in più all’anno, dobbiamo formarne circa 450-500”. Nel 1992 la maison aveva 250 artigiani nei laboratori sopra il flagship store a Parigi. Oggi, solo per la pelletteria, dà lavoro a 4.700 artigiani.

 

 

Disposti a tutto

La disperata necessità di avere a bordo giovani artigiani ha portato ad “una guerra per i talenti perché anche i nostri concorrenti devono assumere molto”, afferma Boquel, che parla di “tensioni nelle assunzioni”. Gruppi come LVMH riconoscono di dover soddisfare le richieste dei candidati. E sebbene non rivelino di quanto sono stati aumentati i salari, Gaemperle dichiara: “Ora siamo in un mercato dei dipendenti. Quindi offriremo le condizioni necessarie per essere competitivi”. Ecco perché nei vari distretti italiani è esplosa la guerra del dipendente, che lascia il lavoro perché attratto dal richiamo e dalle offerte delle griffe del lusso. (mv)

Foto da LVMH

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