Trasformare in risorsa i migranti, dando loro un lavoro e un futuro, preservandoli da sfruttamento ed economia illegale. Una questione su cui qualche imprenditore della moda si è già interrogato. Una risposta l’ha data “Leather Form Lab”, la scuola di pelletteria per l’alta moda e il luxury di Porto Sant’Elpidio (Fermo). Che ha svolto un corso per operatrici della pelletteria con cinque ragazze immigrate. Già richieste sul mercato del lavoro.
Un corso da 120 ore
Il corso di formazione inclusivo, pensato per dare un lavoro e un futuro alle immigrate, si è concluso i primi di agosto. Ha avuto una durata di 120 ore e ha beneficiato del sostegno finanziario di Forma.Temp. A reclutare le corsiste ci ha pensato Manpower. L’agenzia del lavoro ha effettuato la procedura di scouting battendo percorsi non tradizionali. Il corso si è svolto nella sede di Leather Form Lab che ha impiegato tre formatori interni.
Formazione uguale futuro
“La durata delle lezioni, seppur breve, è stata sufficiente non solo per trasmettere competenze – afferma a La Conceria Paolo Mattiozzi (nella foto) –, ma soprattutto per far emergere chi possiede abilità manuali e soprattutto chi ha voglia di costruirsi un futuro nel mondo della moda”. Mattiozzi guida l’azienda Studio Immagine e la scuola di formazione con la moglie Ilenia Tonelli. Mattiozzi sottolinea come quattro delle cinque ragazze che hanno terminato il corso, hanno già ricevuto “diverse richieste” per essere inserite nel mondo del lavoro. Lo stesso imprenditore rileva come la determinazione e la voglia (a volte la necessità) di imparare un mestiere per garantirsi un futuro facciano la differenza. “Chi non aveva mai preso in mano un ago e un filo, dopo tre giorni di formazione sapeva già cucire, dimostrando ottime abilità manuali. Ora riceverà un’offerta di lavoro che può cambiargli la vita”, testimonia Mattiozzi. (mv)
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