L’Europarlamento ha dato l’ok definitivo all’accordo di libero scambio tra UE e Giappone che porterà all’eliminazione dei dazi sul 96% dei prodotti esportati dal Vecchio Continente. Tra le categorie merceologiche che beneficeranno dell’intesa, sottoscritta nel 2017 dopo lunghe trattative, ci sono le calzature in pelle, i cui dazi saranno ridotti dal 30% al 21% per poi essere gradualmente eliminati nel giro di 10 anni. Lo stesso percorso di liberalizzazione step by step che attende anche la pelle finita. Soddisfatta l’industria calzaturiera europea. “Il Giappone è uno dei mercati più attesi dalle nostre imprese calzaturiere perché gli attuali dazi hanno determinato, malgrado il suo potenziale di crescita, un calo delle esportazioni italiane e comunitarie negli ultimi anni” afferma Cleto Sagripanti, presidente di CEC. “È vero che i negoziati hanno richiesto più tempo del previsto (sono iniziati nel 2013) e non sono stati particolarmente facili per l’industria calzaturiera europea – prosegue Sagripanti – a causa della storica considerazione e del rispetto verso la professione di produttore di calzature in Giappone. Alla fine, però, siamo riusciti ad ottenere un accordo soddisfacente, che rappresenta un passo avanti nel mercato giapponese”. È in programma per il 21 dicembre la ratifica dell’accordo anche da parte del Consiglio Europeo: ciò consentirà l’entrata in vigore delle misure previste dal testo già dal primo febbraio 2019. “L’accordo aprirà le porte delle nostre scarpe a 127 milioni di consumatori (meno del 3% di disoccupati) della seconda economia sviluppata più grande del mondo”, chiosa Sagripanti. CEC spiega anche come il diritto a poter beneficiare dell’abbattimento viene concesso ai produttori che dimostreranno che le calzature cono state “sufficientemente” trasformate in Italia o in qualsiasi altro paese dell’UE. (mv)
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