Tema: far percepire la qualità del prodotto e dei materiali al cliente oggi, con tutte le complicazioni determinate dalla pandemia. La soluzione di Baxter è ibrida e unisce digitale e fisico. Così il cliente vede virtualmente prodotto e design, ma può toccare con mano le pelli e i materiali. Il tutto, lo spiega Paolo Bestetti, CEO dell’azienda lombarda di arredamento di alta gamma, nel presentare il progetto Baxter Worldwide 2020. Obiettivo dichiarato: “Portare il linguaggio della pelle a un livello di qualità superiore”.
Baxter Worldwide 2020
“Abbiamo cercato di combinare la tecnologia all’emozione alla fisicità del prodotto” racconta Bestetti online. Primo step: sfruttare la tecnologia per far fare ai clienti e rivenditori un viaggio all’interno di casa Baxter. Il secondo step: riguarda, invece, “la parte fisica, il contatto” prosegue Bestetti. “Da sempre Baxter realizza una ricerca su colore e materie ed è questo un aspetto molto difficile da trasferire a distanza. La materia la senti e ti regala emozioni. Abbiamo quindi spostato fisicamente la nostra ricerca dai clienti. La cosa che ci ha affascinato di più è stata la loro reazione nel vedere in anteprima i nuovi prodotti top secret con un mix di indizi digitali e sensoriali. Toccando con mano le nuove pelli e i nuovi materiali”.
Il linguaggio della pelle
A proposito di pelle, Bestetti, su elledecor, esprime due concetti. Il primo: “Negli ultimi 5 anni ci siamo concentrati molto sul comprendere come la ricerca sulle pelli, sui materiali, sugli abbinamenti e sullo stile, venisse poi percepita dall’utente finale. Il concetto essenziale non è solo quello di creare un prodotto di qualità, ma di farla percepire al cliente”. Il secondo è legato alla sostenibilità: “La possibilità di lavorare con le pelli nasconde al suo interno la capacità di riciclare un prodotto che andrebbe altrimenti perso” osserva Bestetti. (mv)
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