“Andremo lunedì in Prefettura per ottenere la possibilità di riorganizzare le nostre attività”. Saverio Calia è il direttore generale di Calia Italia, l’azienda materana a tradizione e trazione familiare al centro del distretto appulo-lucano del mobile imbottito. Il manger è consapevole del momento tremendamente difficile che l’emergenza Coronavirus determina. E se Natuzzi, sul versante pugliese, è pronto a riaprire portando in fabbrica 100 dipendenti per realizzare il campionario necessario ai mercati esteri, in Calia Divani sono al lavoro su due fronti. Il primo è quello della riorganizzazione nello stabilimento di contrada Serritello La Valle. Una riorganizzazione anche fisica di tre settori: acquisti, commercio e ITC. “Non ci chiudiamo in noi stessi – spiega Saverio Calia dopo ore di call conference –: dobbiamo accogliere il cambiamento e impostare un lavoro di squadra. Certo siamo consapevoli delle difficoltà, ma non saremmo imprenditori altrimenti”.
Lunedì in Prefettura
I fratelli Giuseppe e Saverio Calia hanno ereditato da Liborio Vincenzo Calia l’azienda creata nel 1965. E sanno bene cosa significa affrontare le difficoltà: dalla crisi economica del 2008 sono rinati. Oggi, però, “la crisi non è di mercato, è indotta da un fattore esterno – ricorda Saverio Calia – e non sappiamo quando finirà. Noi abbiamo grosse fette di mercato in Europa ed al momento di fatto è tutto bloccato”. Quale può essere un ambito importante per affrontare questa crisi allora? Il tema della liquidità per le imprese, che secondo Calia ha dei margini troppo stretti, poiché la restituzione in sei anni come impongono le norme europee è fuori da ogni logica. Ne servirebbero trenta.
La ripartenza
Ma da dove partire quindi per guardare oltre l’emergenza Coronavirus dall’austera e affascinante Matera? “Noi non vendiamo direttamente attraverso e-commerce, ma i nostri rivenditori si. La domanda in questo momento è assente – sottolinea Saverio Calia – l’offerta invece è attiva”. Ed è sul tema dell’offerta che si può lavorare in questo momento difficile, nonostante tutto. Vincenzo Angelillo, marketing manager che a gennaio 2020 è arrivato a Matera da Maserati, spiega come “in Cina e Corea del Sud i negozi sono aperti e abbiamo merce da consegnare. Dobbiamo essere attenti sul fronte tedesco, dove alcune cose potrebbero muoversi prima, rispetto alla Francia. Dovremo capire come operare in quella che sarà la normalità intermedia”.
Il secondo fronte
Il secondo fronte di lavoro di Calia Divani per affrontare l’emergenza Coronavirus è quello delle nuove tecnologie. Mariarosaria Calia, responsabile d’area, ha le idee ben chiare su come veicolare l’offerta. “Cambieremo il nostro claim, che diventerà Your Virtual Experience. Lanceremo sul nostro sito una stanza virtuale dove poter configurare il divano dei propri sogni e scegliere la combinazione migliore anche tra i 400 rivestimenti possibili, in pelle e tessuto”. Non solo: “Sarà possibile inserire le misure degli ingombri dei propri spazi vitali e poi generare un modello – continua –, con il quale andare in negozio e trasformare l’idea virtuale in un divano reale appena ci sarà la fine del lockdown”.
In attesa del 2021
E se la Design Week 2020 resta impossibile da realizzare, Mariarosaria Calia con suo padre Saverio sta lavorando in modalità 3D: “Vogliamo testimoniare che quello che è successo non ci ferma e sul nostro sito e con il supporto della giusta strategia social faremo rivivere lo spazio Calia Divani che per 30 anni abbiamo sempre occupato al Salone del Mobile. Ci saranno 20 modelli in 3D e sarà un modo per raggiungere i tanti clienti che da ogni parte del mondo erano con noi ogni anno a Milano”. (aa)
Leggi anche: