Allerta costante in casa Natuzzi. Da un lato la multinazionale del mobile imbottito ha incassato nuovamente la fiducia della Regione Puglia, che ha concesso la proroga dell’accordo di programma sottoscritto a febbraio 2013 e dilazionato al 31 dicembre del 2022. Dall’altro il gruppo si ritrova una richiesta di chiarimenti da parte della CGIL sulla delocalizzazione in Romania, che stride con il piano di riqualificazione del personale attualmente in cassa integrazione.
L’addendum
Nei giorni scorsi è stato approvato dalla Regione Puglia il secondo Addendum dell’Accordo sottoscritto nel febbraio 2013 con il Ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia e la Regione Basilicata, dedicato alla salvaguardia e consolidamento del distretto del mobile imbottito appulo-lucano. La giunta pugliese ha definito in una nota il programma presentato dalla società Natuzzi “strategico ai fini del rilancio produttivo e commerciale del gruppo”, ed ha confermato il sostegno al programma di sviluppo proposto dalla società Natuzzi “poiché sono tutt’ora in corso le verifiche sullo stato di attuazione degli interventi previsti dall’Accordo”.
Il piano
Il piano industriale invece, quello firmato a giugno 2018, per scongiurare l’esubero di 1.500 persone, ha avuto il via libera da Invitalia per il nuovo piano di investimenti: ma mancano le delibere delle regioni Puglia e Basilicata. Ci sono i decreti attuativi per i contratti di solidarietà dedicata ai 500 dipendenti che devono fare nuova formazione nello stabilimento di Altamura.
I sindacati
Intanto il fronte sindacale – sempre caldo verso la multinazionale del mobile imbottito di Santeramo in Colle – pone una nuova questione, a firma di Silvano Penna: il segretario regionale della Fillea CGIL ha ribadito sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno di aver fatto formale richiesta al Gruppo Natuzzi di chiarire i termini della delocalizzazione della produzione in Romania, che stride fortemente con la richiesta di ammortizzatori sociali per i dipendenti del gruppo in Italia. Ma la risposta è già nella nota sul primo trimestre 2019 diramata a maggio da Natuzzi, che prevede la distribuzione produttiva dei diversi marchi anche negli stabilimenti di Romania, Cina e Brasile, fatta eccezione per Natuzzi Italia prodotto esclusivamente in Puglia. (aa)