Il movimento è convergente. Negli States da un lato ci sono i Millennial (i nati dopo il 1980) che finalmente si mettono alle spalle la recessione economica e possono prendere quelle scelte di vita che finora non si erano potuti permettere, come mettere su famiglia o semplicemente emanciparsi dai genitori. Vale a dire che c’è una nuova generazione che per la prima volta si accinge ad arredare casa. Dall’altro ci sono i Baby Boomer (i nati tra il 1945 e il 1964) che danno una rinfrescata alla casa, magari comprando di quelle poltrone e divani parzialmente meccanizzati che, dopo una certa età, fanno comodo. Mica poca roba: secondo uno studio ASID (American Society of Interior Designer) gli statunitensi over 55, se facessero uno Stato a sé, sarebbero la terza potenza economica mondiale dietro USA e Cina. La previsione è che nei prossimi anni spenderanno 9,9 trilioni di dollari per la casa. Lo si legge su un documento pubblicato da High Point Market, l’ente fieristico che organizza in North Carolina la più importante kermesse per l’arredo degli Stati Uniti. Già nel settembre 2016, secondo un report Forniture Insights, il mercato domestico risultava cresciuto del 14% su base annua. Le prospettive per il 2017 sono rosee: “Potrebbe essere il migliore degli ultimi 10 anni”. (rp)
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