La moda di Italia e Francia alla ricerca del lavoro perduto

Italia e Francia ambiscono ad aumentare la produzione interna nel settore moda, ma devono fare i conti con la mancanza di manodopera. La questione è affrontata a distanza da Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine, e Bruno Le Maire, ministro dell’Economia del governo Macron.

Punto di vista fiorentino
Per il manager di Pitti Immagine, “i costi e le pressioni sulla manodopera, anche con la riduzione del cuneo fiscale, vanno senz’altro rivisti”. Napoleone è convinto che lo shopping di aziende produttrici italiane da parte dei grandi gruppi stranieri proseguirà: “Se non fosse stato per capitali esterni, molte label nostrane non avrebbero raggiunto i livelli di oggi”. L’exploit dei brand contribuisce al rafforzamento del ruolo dei distretti italiani: “E poi chi ha provato a ricrearli altrove finora non ci è riuscito”. Nella intervista rilasciata a MFF, Napoleone indica come la manodopera sia una delle sfide della filiera italiana, “in cui dovrà esserci – le sue parole – un equilibrio tra i valori materiali del prodotto, come la manifattura o la scelta delle materie prime, e tutti i processi immateriali, come l’innovazione e la sostenibilità”.

L’allarme di Bruno
Dall’Eliseo il ministro Le Maire lancia l’allarme: “La Francia corre il rischio di una disattivazione produttiva. Stiamo perdendo la nostra qualità di Paese manifatturiere, nel settore industriale come in quello agricolo”. Ad AFP Le Maire indica i tre punti deboli della Francia. Il primo: “Non lavoriamo abbastanza. Il volume complessivo di ore lavorate rispetto ai nostri vicini del G7 e ai principali paesi dell’Ocse è insufficiente”. Punto due: “Abbiamo tasse sulla produzione che penalizzano le società, perché sono sette volte più alte rispetto alla Germania e due volte più alte della media dei paesi dell’Eurozona”. Punto tre: “Dobbiamo puntare di più nella formazione delle competenze per rispondere alle centinaia di migliaia di posti di lavoro che non sono stati ancora ricoperti”.

 

 

La campagna
E proprio oggi, la moda e il lusso lanciano una campagna di reclutamento per le professioni tecniche. I due settori hanno bisogno di 10.000 nuovi assunti all’anno. “Oggi, in Francia, una società industriale su tredici lavora nel campo della moda e del lusso“, ha dichiarato Guillaume de Seynes (Hermès), presidente del Comitato strategico del settore della moda e del lusso. Come riporta Fashion Network Francia, la campagna consiste in un video che mostra i vari aspetti del settore poi condiviso su pagine dedicate sui social network. Il sito web savoirpourfaire.fr fungerà da piattaforma centrale. (mv)

Foto da savoirpourfaire.fr

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