Il primo semestre del 2019 per l’industria dei materiali per la moda è challenging, come direbbero gli anglofoni. Il settore conciario, sia italiano che europeo, è costretto a stringere i denti: pesa “l’incertezza economica globale – si legge nel Market Insights realizzato dal Servizio Economico di Lineapelle – che sembra spingere alcune tradizionali fasce di clientela a contenere costi e volumi degli ordinativi”. Arretrano nello stesso periodo anche i produttori di tessuti. Vive, invece, una fase positiva il comparto degli accessori e componenti, in particolar modo il settore delle minuterie metalliche.
La pelle
La concia italiana, pur cedendo su base annua il 7,3% in valore e l’11,9% in volume, mantiene la leadership continentale (65% del fatturato UE) e il ruolo di primo piano su scala globale. Il cuoio da suola, intanto, ha perso il 6%. La debolezza di mercato comporta flessioni anche nelle filiere conciarie europee, più accentuate in Germania, Austria, Polonia e Portogallo, meno forti in Francia, Spagna e Regno Unito. L’onda d’urto ha colpito anche Asia e America Latina.
I tessuti
Si è arrestato, secondo Market Insights, il trend positivo dei tessuti e dei materiali sintetici. Il ribasso medio nel semestre è del 6%: mentre il rigenerato di fibre di cuoio vive un rimbalzo positivo (+2%) grazie ai produttori britannici, cedono sintetici (-6%) e tessuti (-5%). In questi due comparti, i tedeschi calano in doppia cifra, mentre soffrono l’incertezza spagnoli e italiani.
Accessori e componenti
L’unico settore a respirare nel semestre è quello degli accessori e componenti, che rispetto allo stesso periodo del 2018 guadagna l’1%. Il merito, si diceva, è delle minuterie metalliche, che con il +7% traina il comparto. Non per tutti i produttori quella in corso è una stagione positiva: se, ad esempio, la Francia sorride (+6%), la Spagna (-3%) non può permetterselo.