La giostra delle poltrone volanti, manageriali e stilistiche, nel 2021 non si è certo fermata, associandosi in alcuni casi a dei veri e propri company shake up, tuttora in corso. Per esempio, quello di Ferragamo. Ma in tutto questo contesto di costante cambiamento spiccano drammaticamente due eventi tragici: la scomparsa a 41 anni di Virgil Abloh, avvenuta a fine novembre, e quella di Alber Elbaz, deceduto ad aprile all’età di 59 anni.
La scomparsa di Virgil Abloh
A fine novembre, per alcuni giorni, il lusso e la moda si sono fermati. La notizia arriva di domenica, il 28, nel tardo pomeriggio. A pubblicarla è il profilo Instagram di Virgil Abloh, direttore creativo di Louis Vuitton e fondatore di Off-White, annunciandone la morte. “Per oltre due anni – si legge online – Virgil ha combattuto valorosamente una forma di cancro rara e aggressiva, l’angiosarcoma cardiaco. Ha scelto di sopportare la sua battaglia in privato sin dalla sua diagnosi nel 2019, sottoponendosi a numerosi trattamenti impegnativi, il tutto mentre guidava diverse istituzioni significative che abbracciano moda, arte e cultura”. Se ne va l’uomo che ha guidato il lusso verso la transizione che l’ha reso quello che è oggi. Un (non) designer che sosteneva: “Everything I do is for the 17-year-old version of myself”. Era proprio così. Un cordoglio simile e lo stesso sbigottimento, ad aprile, ha generato la morte di per Covid di Alber Elbaz, 59 anni, in pista di rilancio con il progetto AZ Factory insieme a Richemont.
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L’anno delle poltrone volanti
La poltrona più inattesa a prendere il volo è stata quella di uno stilista: Daniel Lee di Bottega Veneta. Al suo posto, in un percorso di successione interno al brand, si è insediato Matthieu Blazy. La più significativa, nel dimostrare che il fashion system (in certi momenti) somiglia al calciomercato, è stata quella che ha portato Marco Gobbetti, mentre era ancora in carica, da essere CEO di Burberry a diventarlo (insediandosi in queste ore) di Ferragamo. Con la stessa dinamica, Jonathan Akeroyd, CEO in carica di Versace ha accettato in corsa di prendere il posto di Gobbetti. Sarà operativo dal 1° aprile 2022.
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La decisione di Chanel
La decisione manageriale più strategica del 2021, però, è a nostro avviso quella presa da Chanel. In altre parole, la griffe francese, impegnata (a suon di acquisizioni) in un lungo processo di integrazione della filiera, ha nominato CEO di tutte le sue attività globali Leena Nair, per 30 anni Responsabile delle Risorse Umane di Unilever. Per molti analisti si tratta di una scelta precisa in funzione dell’IPO. Avranno ragione?
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