Certezze di mercato per confidare in un 2019 sereno ce ne sono. Incognite dallo scenario internazionale, dove tensioni di natura politica possono avere ripercussioni su consumi già in trasformazione di loro, non ne mancano. Cominciamo dalle sicurezze. Gli espositori di Lineapelle96, raccolti a Fieramilano Rho fino a venerdì 22 febbraio per presentare le collezioni primavera–estate 2020, sono consapevoli che i big brand hanno il vento in poppa e che, quindi, i loro programmi produttivi, sia per quanto riguarda la calzatura che la pelletteria, non sono al ribasso. “In questo senso siamo molto fiduciosi – confidano dalla toscana conceria Rinaldi –. Nella nostra esperienza, vanno meglio le pelli per borse. Ma sono certe griffe ad avere successo e determinare quello dei prodotti”. “Il mercato conosce molte volatilità – spiega Giuseppe De Maio della campana DMD Solofra –, ma abbiamo buone aspettative per i tre giorni di Lineapelle. Abbiamo deciso, come azienda di concentrare la produzione per ottimizzare il nostro rapporto con la domanda. Insieme a questo abbiamo puntato su creatività e ricerca, anche in collaborazione con le università, per proposte tutte all’insegna della sostenibilità”. Il mercato, però, presenta anche incognite, dicevamo. Una di queste si può riassumere così: se i brand che vivono un buon momento confermeranno il proprio ruolo da protagonisti, come si comporteranno, invece, quelli che non ne condividono la fortuna?
Tutte le voci di Lineapelle
Attese positive da parte del mondo della componentistica per gli accessori, a conferma che il mercato, soprattutto di fascia alta, è alla ricerca del particolare per rendere un modello unico (e in modo che sia, così, appetibile per i consumatori). “Il lusso vuole qualità e dettaglio, soprattutto nell’ambito delle calzature e della pelletteria con applicazioni e ricami”, spiega Alfredo Ramponi, ceo di Ramponi Stones and strass, azienda comasca che lavora per le principali maison francesi e italiane. “Noi siamo reduci da due precedenti fiere del settore tessile e accessori, Milano Unica e Premiere Vision, dove abbiamo avuto esiti positivi e ci attendiamo lo stesso da quest’appuntamento di Lineapelle”. Oltre ai mercati tradizionali, la prossima sfida sarà la Cina, dove sono già emersi marchi del lusso alla ricerca di dettagli di provenienza europea. “Per conto nostro abbiamo già lavorato con un grosso gruppo cinese”, ha aggiunto Ramponi, “è un’area su cui ci stiamo affacciando perché ha del grosso potenziale in futuro”. Pechino potrebbe essere un mercato chiave anche per le aziende specializzate in suole in gomma, anche se per il momento ancora tutto da sviluppare. Lo sostiene Paolo Manuzzi, global general manager di Vibram, azienda italiana di respiro internazionale, secondo cui: “Ci aspettiamo che esploda prima o poi anche nell’ambito delle sneaker, che è il nostro segmento di riferimento considerata la nostra tipologia di produzione. A livello generale, la situazione del mercato per noi è positiva, sintomo che la calzatura italiana sta rialzando la testa, pur sapendo rinnovarsi e riadattarsi alle esigenze del mercato”. (mb/rp)
Foto: Agatha Eliseeva e Maria Camilla Ferracini / Polimoda