Shang Xia, il marchio cinese posseduto al 90% da Hermès, è pronto a volare sulle ali del dragone. Dopo 10 anni di investimenti, con risultati forse al di sotto delle aspettative, nel 2019 le vendite in Cina (pari al 90% del fatturato, sconosciuto) sono cresciute del 60%. “Sono convinto che siamo arrivati a un punto in cui ci sarà una solida crescita in marchi di alta gamma e di lusso in Cina” ha detto Patrick Thomas, presidente del brand.
10 anni di investimenti
Shang Xia celebra il suo decimo anno di attività. Il marchio, di cui Hermès possiede il 90% del capitale, vuole cancellare il lockdown imposto da Covid-19 investendo nel retail. Quindi, programma l’apertura di 3 nuove boutique in Cina entro il prossimo dicembre. L’investimento stimato è compreso tra i 5 e i 6 milioni di euro che vanno ad aggiungersi ai 13,3 milioni di dollari investiti sul marchio fino al 2013.
Successo, ma fino a un certo punto
Fino al 2019 il marchio non ha avuto quel clamoroso successo che qualcuno si aspettava. Infatti, non ha ancora raggiunto il punto di pareggio. Ma ciò sembra non aver scalfito la fiducia dei manager. “Se vuoi costruire un grattacielo alto 100 metri, è necessario scavare fondamenta che sono quasi altrettanto profonde. Ci sono voluti 10 anni per costruire le fondamenta del marchio” ha detto a WWD Jiang Qiong Er, direttore artistico e CEO di Shang Xia (del quale detiene il restante 10% del capitale) in occasione del lancio delle futuristiche Shuneaker, calzature che presentano una suola stampata 4D ispirata agli intarsi bambù che contraddistinguono il marchio.
Segni particolari
Il brand produce il 90% dei suoi articoli in Cina. E se questo finora poteva rappresentare un freno, oggi potrebbe essersi trasformato in un vantaggio competitivo. La stessa Jiang, in una recente intervista a Business of Fashion, ha detto: “Credo che ci sia una reale opportunità e spazio per un marchio di lusso legato alla cultura cinese, e la crisi l’ha accelerata”. Su WWD Thomas incalza: “C’è orgoglio nel mostrare che la Cina è in grado di produrre non solo prodotti di bassa qualità e di massa, ma anche oggetti belli e radicati nella sua tradizione”. (mv)
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