Secondo un rapporto elaborato dall’Ufficio Studi di Intesa Sanpaolo (redatto partendo dai distretti e poi ampliando l’analisi a livello nazionale), il Sistema Moda italiano dovrebbe registrare nel 2018 una crescita quasi doppia rispetto a quella del PIL del Paese. Una stima che prevede un incremento dell’1,8% rispetto al 2017, anno in cui i distretti del tessile, abbigliamento e calzaturiero hanno generato un valore aggiunto pari a 24,2 miliardi di euro. L’incremento previsto per il 2018, inoltre, dovrebbe proseguire anche nel triennio 2019-2022, con un aumento dell’1,5%. Sostanziale il ruolo delle esportazioni (caratterizzate dalla loro “alta qualità”) che reggono “nonostante la concorrenza, soprattutto quella asiatica, ormai coinvolga tutti i segmenti di mercato”. A sostenere meglio la sfida sono le calzature: quelle italiane, secondo Intesa, valgono il 16% del segmento mondiale di fascia top, e gli accessori in pelle (21%). Sempre secondo Intesa, risulta “importante procedere in questa direzione perché dell’1,5% di crescita previsto per il triennio 2019-2022, l’1% sarà realizzato sui mercati esteri e solamente lo 0,5% sarà incassato in Italia.
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