Logistica, retail e 50 artigiani in più. Sono gli investimenti previsti da Stefano Ricci. Nel 2023 la griffe fiorentina supererà i 200 milioni di euro di ricavi, con una quota export del 95%. “Guardiamo con cautela al prossimo anno, ma continuiamo a investire”, afferma la griffe. “Durante la pandemia abbiamo deciso di aumentare produzione e qualità: questa scelta ci ha premiato” spiega Niccolò Ricci, CEO dell’azienda di famiglia.
Produzione e qualità
La griffe fiorentina ha rivelato che chiuderà l’anno con il record dei ricavi: oltre 200 milioni di euro. Vale a dire +40% rispetto sia al 2022 che al 2019. Una crescita importante e veloce se si pensa che il 2020, l’anno pandemico, si è chiuso con un pesante -40% sul 2019. “In quel momento abbiamo deciso di aumentare la qualità e la produzione, e questa scelta ci ha premiato. Duecento milioni di fatturato sono un obiettivo che qualche anno fa guardavamo da lontano”, osserva Ricci (fonte Il Sole 24 Ore).
Gli investimenti
L’aumento della produzione avverrà con un incremento del personale nello stabilimento delle Caldine, nel Mugello. Oggi ospita 200 dipendenti che producono pelletteria, maglieria, taglio, lavorazione di sete, cinture e borse. Dalla prossima primavera nascerà una sartoria con altre 50 persone (fonte La Repubblica). Gli investimenti riguarderanno anche la logistica (con un nuovo magazzino di 10.000 metri quadrati) e il retail. Nel 2024 sono previste 5/6 nuove aperture tra Vietnam e Stati Uniti.
Le prospettive
Investimenti importanti nonostante lo scenario globale non sia dei migliori. Stefano Ricci approccia il 2024 con molta prudenza, ma senza negatività. “Guardiamo con cautela al prossimo anno, ma continuiamo a investire”. (mv)
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