L’indiscrezione è, in estrema sintesi, questa. Valentino non è in vendita, di fatto. Ma rimane una griffe perfetta per i colossi francesi del lusso, motivo per il quale diverse banche d’affari si sono messe al tavolo per immaginare casi di fusioni o aggregazioni. Scontrandosi con un muro: Mayhoola chiede almeno 4 miliardi. Il fondo emiratino, che ha consacrato Valentino nel One Billion Club, può sparare alto perché non ha bisogno di vendere. Anzi, è nelle condizioni per comprare ancora.
Mayhoola chiede almeno 4 miliardi
A riportare il retroscena è Andrea Montanari di Milano Finanza. Che evidenzia anche quello che può sembrare un paradosso. Mayhoola For Investments non ha urgenza di vendere, dicevamo. Il fondo ha comprato Valentino nel 2012 per 710 milioni di euro. La cifra suonava spropositata per una griffe che nel 2011 aveva fatturato poco più di 320 milioni. Il bilancio del 2018, l’ultimo disponibile, racconta che il giro d’affari di Valento ha raggiunto gli 1,19 miliardi di euro. Per Mayhoola, una scommessa vinta.
L’ossessione del polo
Mayhoola, oltre Valentino, detiene anche Balmain. Negli ultimi tempi, racconta MF, dal fondo sono arrivati segnali che ne dimostrano un duplice interesse: non solo rimanere socio di Valentino, ma arricchire il portfolio di brand del “lusso sostenibile, in crescita e di successo”. Piuttosto che cedere, chissà che non sia proprio Mayhoola, allora, a completare acquisizioni di quelle altisonanti.
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