Gli abbiamo chiesto un giudizio sui prezzi e sulle strategie dei gruppi del lusso. E il titolo all’intervista che ne è scaturita è: “Un riflesso pigro, nel momento sbagliato”. Dalle pagine del numero di febbraio del mensile La Conceria interviene nel dibattito Romano Cappellari, docente di Marketing e Retailing presso il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Marco Fanno dell’Università di Padova.
Parola all’esperto di marketing
Il numero di febbraio (“Il prezzo dei prezzi”) è dedicato al tema del pricing. Cappellari, che ha di recente dato alle stampe “Marketing e brand activism” per Carocci, non promuove i brand. “Per anni molte aziende si sono cullate nell’illusione che i beni di lusso avessero nel complesso una domanda inelastica rispetto al prezzo, mentre ora sembra che qualcosa sia cambiato. In primo luogo – spiega –, c’è stato chi si è fatto ingolosire da questo giochino in grado di moltiplicare fatturati e margini e ha così forzato un po’ troppo la mano. Il secondo fattore è ancora più pericoloso: questi aumenti di prezzo si sono manifestati in una fase in cui ha iniziato a diffondersi tra i consumatori la percezione che dietro al prodotto del brand di lusso non ci sia sempre un’offerta di qualità straordinaria”.
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