Il problema, per la filiera del lusso, non è solo uscire indenne dall’attuale paralisi di sistema. Secondo Erika Andreetta, senior partner di PwC (in foto), la priorità è farlo sintonizzandosi, tra brand e fornitori, su frequenze che non permettano più di finire in overstocking. Ce lo spiega dalle pagine del numero di aprile 2024 del mensile La Conceria nell’intervista dal titolo: “Ripensare il sistema produttivo”.
Naufragati nella profondità dei magazzini
La storia, ormai, è nota. Nella sbornia del boom postpandemico dei consumi le griffe si sono gettate lancia in resta in faraonici piani industriali e commerciali. Poi, dalla seconda metà del 2023, l’entusiasmo è finito e, come raccontiamo nel nostro ultimo mensile, i gruppi si sono trovati con giacenze di prodotti e materiali per miliardi di euro. E, adesso, che fare? “Ora è il momento – risponde Andreetta – di ripensare a una politica industriale fatta di investimenti, innovazione, altissima qualità e legalità della filiera”. Per farlo servono ambizione e, soprattutto, lungimiranza.
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