Si chiude con un passo indietro da parte del diretto interessato la querelle tra il patron del gruppo Lvmh e il governo francese. Bernard Arnault (nella foto) ha rinunciato a chiedere la cittadinanza belga. Lo riferisce l’agenzia di stampa ‘Belga’, precisando che la decisione nascerebbe dalle ‘incomprensioni’ sollevate da questa sua richiesta.
Il tentativo da parte del magnate del lusso, che è il maggior contribuente del fisco francese, era stato avviato in seguito alla maxialiquota fissata dal governo di Parigi per i redditi superiori al milione di euro, inizialmente pari al 75%. Arnault aveva sempre smentito un collegamento tra la sua decisione, motivata come legata “alla volontà di realizzare più investimenti in Belgio”, nonostante avesse più volte protestato contro la minacciata manovra vessatoria, arrivando a chiedere un incontro privato con il ministro per l’Economia. A fine dicembre la tassa è stata dichiarata incostituzionale dal Consiglio costituzionale francese, inducendo il governo a spostare la pressione dalle persone fisiche alle imprese. A complicare i piani dell’esecutivo, la vicenda del ministro delle Finanze, Kerome Cahuzac, tra gli ispiratori del provvedimento, “beccato” con conti segreti tra Svizzera e Singapore per non pagare le tasse.