Retail e accessori sono i pilastri sui quali si affida Balmain per crescere. E, tra gli accessori, il focus è, in particolare, sulle sneaker. Il fondo del Qatar, Mayhoola for Investments che possiede la griffe, vuole replicare il successo ottenuto con Valentino. I presupposti ci sono tutti perché, da brand un po’ opaco, Balmain sta tornando in auge grazie anche alle creazioni dello stilista Olivier Rousteing.
Il retail
Attualmente Balmain gestisce 19 negozi diretti. Ha in programma di portarli a 30/40 nel giro di 2/3 anni, Apriranno in Europa, soprattutto. Poi America e Asia. A rivelarlo è il CEO, Massimo Piombini a MFFashion. Si tratta di una rivoluzione, visto che nel 2017, per Balmain il wholesale rappresentava il 95% delle vendite. Piombini vuole raggiungere il 35/40% di quota retail nei prossimi 3 anni. Da qui il piano di aperture (già avviato) che prevede di “agganciare” anche le giovani generazioni di consumatori. Come? Con articoli pensati per loro. Quindi: sneaker.
Le sneaker
A fronte di un fatturato complessivo 2018 di circa 185 milioni di euro, Balmain ne realizza il 15% grazie agli accessori, introdotti nelle collezioni piuttosto di recente. Quindi, in futuro, prevede di ampliare la quota arrivando al 40%, grazie anche alle sneaker, categoria di prodotto che Balmain produce “da pochi mesi”. Le produce e le produrrà a Scandicci dove la maison ha costituito una nuova struttura da 40 dipendenti. “Un progetto che ci sta dando ottime soddisfazioni e per il quale abbiamo creato una divisione e risorse dedicate. D’altronde il 95% dei nostri clienti indossa sneaker” ha osservato Piombini. (mv)
Foto tratte da balmain.com