Il 2020 ha costretto il lusso a rivedere alcuni dei suoi codici, lo sappiamo. Ma ora che l’anno della grande pandemia è agli sgoccioli, Dior e YSL segnano la prima inversione di tendenza. È vero, il coronavirus impone una certa gravitas, cioè una certa compostezza. Ma, presentando ciascuno la propria collezione, Maria Grazia Chiuri, direttrice creativa di Dior, e Anthony Vaccarello, collega in Saint Laurent, manifestano il bisogno di un mood diverso. L’alta moda si intesta il bisogno di libertà e leggerezza.
Dior e YSL
Chiuri, che pure è alfiere di un’idea di moda militante, ha spiegato di aver voluto portare nella collezione Fall 2021 qualcosa di completamente diverso. Ovvero, di voler “rivedere la moda come gioco”, di “ritrovare la stessa forza e lo stesso approccio di un tempo”. Per raggiungere lo scopo, la stilista non ha esitato a rivedere profondamente l’identità del brand, contaminandolo con l’animalier e le linee anni ’80. “Ho deciso di fare una collezione dove tutti i codici di Dior vengono stravolti da questa lettura – sono le sue parole riprese da MFF –. Il pop è un’esperienza di moda, un segno di libertà. Mi sono sentita chiamata in causa per difendere la moda anche nei suoi aspetti più gioiosi”.
“Nulla di triste”
Vaccarello, da par suo, doveva ancora presentare la collezione primavera estate 2021. Lo ha fatto, fuori dai calendari delle fashion week, con un evento e un film ambientato nel Marocco tanto caro a Saint Laurent. “Ho scelto di focalizzarmi sull’essenza delle cose – dice ancora a MFF –. È un segno dei tempi. Non ho voluto però nulla di triste o di cupo, ma la ricerca di un ritmo più lento”. Lo si vede nelle tute in pelle, nei tacchi a spillo, nell’eleganza sexy e anni ’60. “Il deserto per me simboleggia la ricerca della serenità, di spazi aperti – conclude –. Lo spirito della collezione è più gentile”.
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