Beccari spiega perché Louis Vuitton investe tanto nello sport

Beccari spiega perché Louis Vuitton investe tanto nello sport

Se Louis Vuitton investe tanto nello sport, spiega a Repubblica il CEO Pietro Beccari, non è solo per avere una vetrina in più. Lo fa per creare una connessione di valori e di ideali tra i clienti dell’alta moda e i più eccellenti agonisti mondiali. Nella sola estate 2024 la griffe ammiraglia del gruppo LVMH è premium partner dei Giochi Olimpici (26 luglio – 11 agosto) e Paralimpici (28 agosto – 8 settembre), nonché title partner della trentasettesima America’s Cup (in foto a sinistra). “Lo dico sempre ai miei collaboratori – sono le parole del CEO –. Non vendono un prodotto, ma successo, ottimismo, sogno. Nello stile di vita secondo Vuitton, lo sport ci va a pennello”.

A caccia di momenti iconici

Basterebbe uno scatto per dimostrare che presidiare certi momenti è utile al fascino del brand. Lo scatto in questione (in foto a destra) ritrae la tiratrice coreana Kim Ye-J (argento nella pistola 10 metri aria compressa femminile) nella posa che l’ha resa celebre, ma in veste LV. Sulla copertina, oltretutto, del magazine patinato W. “Lo sport oggi è dinamico, giovane, moderno. Spinge a migliorarsi e a eccellere, un concetto che si adatta bene al nostro marchio: lo esprimiamo supportando una regata, producendo i bauli per i trofei, ingaggiando volti simbolo dello sport e così via”.

 

Beccari spiega perché Louis Vuitton investe tanto nello sportBeccari spiega perché Louis Vuitton investe tanto nello sport

 

Perché Louis Vuitton investe tanto

Certo, Vuitton non è l’unica griffe a cimentarsi nelle sponsorizzazioni sportive. “Sarò pure semplicistico, ma spesso la realtà è semplice – commenta Beccari –: chi fa moda cerca di attirare nuovi clienti, attuali e futuri. E ai giovani lo sport piace. Inoltre, è sempre più presente nella vita di tutti i giorni quindi, inserirlo nelle proprie strategie, è normale. Poi certo lo si può fare in maniera più o meno credibile”. Già, affinché l’impegno di un brand sia un investimento e non un costo in più, conclude Beccari, c’è bisogno di una premessa. “La credibilità è la via per aumentare la desiderabilità, ma per essere creduti devi essere plausibile: non funziona se non hai affinità con ciò che promuovi”.

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×