Giunge al capolinea la storia tra Berluti e Kris Van Assche. La griffe si separa dal suo direttore creativo e si concentra su due priorità: stabilire un nuovo approccio al calendario delle collezioni e pensare ad un proprio percorso di presentazioni. LVMH l’ha rilevato nel 1993 per svilupparlo nella pelletteria nel 2005. Berluti è famoso per la sua scarpa ricavata da un’unica pelle senza cuciture e per le fasi di lucidatura del pellame, alcune eseguite con lo champagne. Fonti del settore stimano che il marchio genera ricavi per circa 200 milioni di euro.
Berluti e Kris Van Assche
“Per mantenere il nostro impegno per il savoir-faire e l’innovazione, abbiamo deciso di lasciare Berluti condurre il proprio ritmo e dare libertà al suo programma di presentazione – ha detto il CEO Antoine Arnault –. La griffe vuole adottare un nuovo approccio al calendario delle collezioni, scegliendo il proprio percorso per presentare i suoi eccezionali prodotti, collaborazioni comprese“. Il cambio di direzione arriva alla scadenza del contratto con Van Assche. Secondo WWD nessun successore sarà nominato.
Tempo di saluti
“Ho sempre amato lavorare con gli atelier, che si tratti di sartoria o di pelletteria. Il livello di aspettative sulla qualità e la ricerca era decisamente stimolante in Berluti” ha detto Van Assche. Lo stilista ha ampliato gli orizzonti del marchio (anche mobili vintage personalizzati) e messo alla prova il savoir-faire degli artigiani della maison. Ha esordito nel 2018 con un abito di pelle marrone con bordi di patina ed è arrivato agli ipnotici abiti a colori sfumati nella sua ultima collezione invernale. (mv)
Nella foto, da LVMH, Van Assche
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