L’occasione è stata data dal convegno “Innovazione e Velocità”, svolto ieri a Milano e organizzato da Pambianco e Deutsche Bank. Marco Bizzarri (nella foto), numero uno di Gucci e, inutile negarlo, il manager del lusso più quotato del momento, è salito sul palco e, forte del rilancio pressoché storico che sta vivendo la griffe e, oltre alla sua firma, porta anche quella dello stilista Alessandro Michele, ha snocciolato un paio di dichiarazioni che a molti hanno fatto drizzare le orecchie. La prima riguarda i numeri di Gucci: “Dagli attuali 4 miliardi di euro di fatturato, contiamo di passare nel breve a 6 miliardi di euro”. La seconda è relativa al modo, pittoresco ma molto evocativo, in cui la griffe e i suoi negozi devono essere percepiti d’ora in poi: “Come candy shop, negozi di caramelle dove la gente entra, compra, si diverte e esce carica di dolci”. La terza chiama in causa, invece, qualcosa di più strutturale e interno alla gestione di Gucci, ma che può essere esteso a chiunque oggi punti a emergere, crescere, migliorare: “Sono indispensabili una flessibilità pazzesca, la capacità di prendere decisioni con poche informazioni, il lavorare con persone in grado di assumersi i rischi e ragionare sempre come una start-up e non come un’azienda da quattro miliardi”.
TRENDING