Gucci perderà un miliardo di ricavi nel 2024. Questa è la stima degli analisti (citata da Bloomberg) visto che il suo turnaround si sta rivelando peggiore del previsto. Sia dal punto di vista dei conti di Kering (il pessimo rapporto tra investimenti e risultati ottenuti finora), sia per i tempi necessari per osservare un deciso miglioramento. Pesa – soprattutto – l’overproduzione dei prodotti disegnati da Alessandro Michele.
Gucci perderà un miliardo di ricavi
Gucci ha avviato il suo turnaround durante la peggiore recessione del lusso negli ultimi dieci anni. Il brand – in questo momento – non è tra i preferiti degli ultraricchi, quelli che trainano le spese del lusso. Mentre i suoi clienti abituali non hanno una grande spinta ad acquistare ora, dato che i prodotti disegnati da De Sarno arriveranno a settembre. Creazioni che, però, secondo Bloomberg, costituiscono solo il 25% dell’offerta nel secondo trimestre. Kering ha dichiarato che questa percentuale salirà al 100% entro il terzo o quarto trimestre. Gucci sta anche accelerando la tempistica con cui commercializza le nuove collezioni. Nel secondo semestre lancerà quattro nuove linee di borse. Ma, effettivamente, a oggi, non si sa se le linee di De Sarno troveranno spazio sul mercato.
Overproduzione killer
Secondo quanto risulta dai nostri dialoghi con i player di filiera, Gucci avrebbe un consistente inventario da smaltire. Per questo, forse, poterebbe aver ritardato l’ingresso delle nuove collezioni. Perché ritirare dalle vetrine i prodotti disegnati da Michele equivale a non avere più alcuna possibilità di venderli a prezzo pieno.
VIC fuori focus
Bloomberg, però, sottolinea anche come i competitor di Gucci stiano tutti cercando di coinvolgere nei propri circuiti i VIC: i Very Important Client. Per esempio, in questo senso Prada sta andando bene e Valentino con Michele sta affilando le armi, rendendo ancora più difficile il lavoro di Kering. Il conglomerato francese dovrà resistere attingendo ai risparmi sui costi per attutire il colpo, ma le sue azioni sono al livello più basso dal 2017. Se il cambio di passo di Gucci non dovesse arrivare presto, non è chiaro quanto durerà la pazienza degli azionisti. (mv)
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