“Dobbiamo il nostro successo e la nostra visibilità a prodotti durevoli e di alta qualità”. Già, per Leo Rongone il prestigio di cui gode Bottega Veneta si fonda sul tempo. O meglio: su tutte le dimensioni del tempo. L’amministratore delegato del brand in orbita Kering ritiene che siano ugualmente importanti la perizia e la ricercatezza con la quale designer e maestranze concepiscono e realizzano un manufatto. E la longevità del capo o dell’accessorio: il cliente non consuma velocemente un desiderio di acquisto, ma compra un asset fisico ed emotivo.
Le dimensioni del tempo
“Il vero lusso è legato al tempo”, ha detto Rongone durante l’evento Changemakers in Luxury Fashion. Il CEO ha sempre avuto caro il concetto di durevolezza, ma ora ci torna in maniera più esaustiva. Il tempo non è solo “quello che serve alle nostre lavorazioni pregiate per dare vita a un oggetto finito – sono le parole riprese da MFF –, ma anche quello che determina il valore dei prodotti con il susseguirsi degli anni”. È un investimento di tempo (appunto) e competenze che coinvolge tutto il team di Bottega Veneta. “Il nostro direttore creativo Matthieu Blazy ha un’estetica potente – continua – e una passione autentica per l’artigianato made in Italy. All’interno dell’azienda abbiamo persone che si dedicano costantemente al perfezionamento delle tecniche tradizionali combinandole con ricerca e creatività”.
Occhio a Oriente
Un amministratore delegato ha anche il compito, of course, di pianificare la crescita sui mercati. E a giudicare dalle ultime news Rongone punta il timone di Bottega Veneta verso la Cina. Il brand presenterà il prossimo 20 luglio a Pechino la collezione F/W 23/24, la terza firmata da Blazy. Mentre a Shenzhen (12,6 milioni di abitanti) ha appena inaugurato una nuova boutique.
Leggi anche:
- Bottega Veneta: la pelle di Blazy è un trionfo di versatilità
- Il tonfo di Gucci frena Kering: nel 2022 bene YSL e Bottega Veneta
- “Lee? Ideale per sviluppare la borsa: è un ex Bottega Veneta”