L’attrazione fatale di Matthieu Blazy per la pelle. Nella collezione di Bottega Veneta presentata sei mesi fa aveva fatto vedere cosa’era possibile realizzare con i pellami. In quella recentissima, destinata alla stagione autunno-inverno 2023-2024 e presentata durante la fashion week milanese, perfino i calzini indossati dai modelli in passerella erano in pelle: lavorata a maglia con fili sottili. Blazy, dunque, porta la pelle all’estremo, rendendola del tutto simile ai filati più pregiati. L’abilità che gli viene riconosciuta è quella di rendere i pellami estremamente versatili attraverso sofisticate e innovative lavorazioni che lui stesso definisce frutto di una visione basata sull’idea di artigianato innovativo.
Anche i calzini sono in pelle
Matthieu Blazy, direttore creativo di Bottega Veneta, griffe controllata da Kering, sta portando il marchio verso una nuova direzione. Non solo calzature e borse, ma soprattutto ready to wear. E sta trasformando l’abbigliamento in pelle in una forma d’arte. Un esempio? I jeans in pelle trompe l’oeil. Sembrano “i jeans di papà”, ben consumati, ma in realtà sono in pelle stampata. E sono in pelle anche la camicia da notte gessata, la camicia di flanella, il soprabito dal collo a scialle e la vestaglia strutturata effetto coccodrillo. E, poi, anche i calzini.
Artigianato innovativo
“Parliamo molto di artigianato e in occasione di questa stagione volevamo renderlo un po’ meno polveroso, senza svuotarlo di significato, ma apportando dei sostanziali miglioramenti. L’idea di base era quella di essere innovativi”. Matthieu Blazy parla al termine della sfilata (fonte GQ Italia) indossando una maglia (prima foto a destra) che aveva l’aspetto della lana cotta, in realtà era in pelle. Un esempio di una delle tante innovazioni introdotte da Blazy, tra cui la rasatura della pelle per renderla simile al tessuto e realizzare i capi più leggeri.
La collezione funziona nei negozi
La pelle è stata utilizzata, ovviamente, anche per borse e scarpe, dove le scelte creative di Blazy stanno facendo la differenza. Per esempio, lo si è visto nelle borse a forma di sigaro larghe un metro che sembravano uscite dallo studio del futurista Umberto Boccioni. Vena eccessivamente artistica? Assolutamente no, visto che le vendite del marchio danno ragione a Blazy. Insomma, a mettere d’accordo consumatori, business e commentatori fashion ci pensa la pelle. (mv)
Immagini tratte da Instagram
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