“Abbiamo bisogno di bilanciare con attenzione l’espansione del retail e l’esclusività, un argomento al momento centrale nel settore del lusso. Stiamo affrontando il rischio dell’ubiquità” sintetizza Marco Bizzarri (nella foto) in un’intervista rilasciata all’agenzia Reuters. L’amministratore delegato di Bottega Veneta spiega che lo sviluppo commerciale del brand è diretto verso l’ampliamento dello spazio nei negozi esistenti e non verso nuove aperture. Si punterà soprattutto sulle località turistiche, senza trascurare l’Europa, perché “abbiamo bisogno di essere solidi laddove sono le nostre origini”. Bottega Veneta ha registrato un fatturato di 1,39 miliardi di euro nel 2013; era appena 402 milioni nel 2009. Gucci acquistò Bottega Veneta nel 2001, quando fatturava circa 100 miliardi di vecchie lire e aveva i conti in rosso. “La crescita futura arriverà da un aumentato rapporto di vendite per metro quadrato in virtù di negozi più ampi e di una migliore esperienza nell’acquisto” ha continuato il ceo. La dimensione media di un negozio è oggi 140 metri quadrati, contro i 112 del 2008. “Siamo molto indietro in termini di numero di negozi rispetto alla concorrenza e vogliamo restarci” ha affermato. Bottega Veneta ha 221 negozi di cui 23 (record) aperti l’anno scorso. Gucci ne conta 474, Louis Vuitton 480, Prada 330. “Il trend del business è positivo – ha concluso – non si nota un rallentamento della domanda né in Cina né da altre parti”. (pt)
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