Lo ha deciso il Tribunale della Corte di Giustizia Europea di Lussemburgo secondo il quale il famoso “damier” è banale e non comporta alcuna variazione notevole rispetto alla rappresentazione convenzionale degli scacchi. Pertanto il motivo a scacchi è una figura che è sempre esistita”. La stessa Corte di Giustizia ha affermato come Louis Vuitton non abbia fornito prove sufficienti del fatto che il motivo a scacchi costituisse un segno distintivo, usato fin dal 1889 ma la cui richiesta di brevetto risale al 1998 (per quello beige e marrone) e al 2008 (per quello nero e grigio). A scatenare la decisione da Lussemburgo la richiesta di Nanu-Nana, retailer tedesco con sede a Berlino, che nel 2009, aveva presentato denuncia al riguardo dinanzi al giudice. Una battaglia legale durata fino a pochi giorni fa. (mv)
TRENDING