Hard Brexit sempre più vicina. Ieri sera il Parlamento britannico ha respinto per la seconda volta l’accordo per l’uscita dall’UE negoziato dal premier Theresa May e dall’Unione Europea con 391 voti contrari e 242 favorevoli. Oggi May tornerà alla Camera dei Comuni per mettere ai voti una mozione ‘no deal sì o no’ e domani metterà ai voti un’ulteriore mozione sulla possibilità che il governo chieda un breve rinvio della Brexit. Nel frattempo, scrive La Repubblica, il Regno Unito ha annunciato il taglio temporaneo alle tariffe d’importazione su una vasta gamma di prodotti in vista di un possibile voto favorevole al no deal e quindi a una ‘hard brexit’.
Gli effetti sul lusso
In quest’ultimo caso il settore del lusso britannico potrebbe perdere fino a 6,8 miliardi di sterline in esportazioni all’anno, ossia un quinto del suo export. Attualmente circa l’80% dei beni di lusso britannici è rivolto ai mercati esteri, con l’Europa nella posizione di riferimento principale. Lo ha rivelato Reuters che ha visto i documenti della ricerca effettuata da Walpole, lobby con 250 membri tra i marchi dell’alto di gamma tra cui Alexander McQueen, Burberry, Bentley, Dunhill, e, tra gli altri, Rolls-Royce Motor Cars. La maggior parte del danno sarebbe dovuta alle necessarie modifiche per accedere ai mercati, con nuove regole tariffarie, nuovi regolamenti in materia di salute e sicurezza, standard ambientali e altro, afferma la ricerca. Di contro però, mentre in Europa le vendite dei prodotti moda stentano (a gennaio Germania -4,2% e Italia -0,2%) nel Regno Unito, spinte probabilmente dalla debolezza della sterlina, fanno registrare +4,5%. Usa +2,1% e Cina + 8%. (mv)
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