L’attesa, lunga un anno, sta per finire. Domani, secondo gli annunci, in casa Burberry è il giorno di Marco Gobbetti. Il manager italiani, ex Celine, è finalmente pronto ad assumere l’incarico di ceo, lasciando a Christopher Bailey il ruolo di presidente e, soprattutto, la libertà di dedicarsi esclusivamente alla direzione creativa del brand. Gobbetti si troverà, da subito, a gestire una situazione complessa. C’è da gestire il turn over negli incarichi dirigenziali. L’ultimo avvicendamento vede Donald Kohler lasciare il gruppo britannico per diventare, dal prossimo settembre, responsabile del business nelle Americhe per Salvatore Ferragamo. Ancor di più, è stringente la polemica sui bonus per i colletti bianchi di Burberry: appena sopita la polemica per il bonus assegnato a Bailey, scoppia quella sull’indennizzo riconosciuto a Julie Brown, CFO dell’azienda, per aver lasciato il precedente impiego. The Investment Association e Institutional Shareholder Services, sigle che rappresentano gli azionisti di minoranza, sono pronti a dare battaglia perché alla manager non siano pagati i bonus. Secondo Financial Times, Brown avrebbe già rinunciato a 1,6 milioni di sterline, metà del premio, per acquietare gli animi. Ma gli investitori non abbassano la guardia. Il senso del malcontento è chiaro: Burberry, per i risultati economici degli ultimi anni, non può permettersi tanta generosità.
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