Gli analisti prevedevano che il giro d’affari di Burberry nell’ultimo trimestre del 2016 si sarebbe attestato a quota 721 milioni di sterline (circa 833 milioni di euro), per una crescita del +3% sullo stesso periodo del 2015 e un apprezzamento del titolo in borsa su base annua del 7%. Invece I dati comunicati dal brand britannico per il periodo ottobre-dicembre sono tutti più alti: il fatturato è schizzato a 735 milioni di sterline (849 milioni di euro), performance che vale il +4%. Il valore delle azioni, invece, è salito del 25%. Una boccata d’ossigeno che permette a Marco Gobbetti, ceo in pectore di Burberry, di avvicinarsi all’incarico con una maison che torna a macinare numeri utili. Tornando ai numeri trimestrali, segmento di prodotto che traina le vendite è la pelletteria. Grande merito, inoltre, ha la svalutazione del pound seguita a Brexit: le vendite nel Regno Unito sono aumentate del 40%. Ma segnano valore positivo anche l’Europa, l’Asia e, anche se con tassi di crescita inferiori, gli Stati Uniti. (rp)
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