L’ingaggio del ceo di Céline Marco Gobbetti, che entrerà in carica nel 2017, per Burberry è la migliore notizia dell’ultimo periodo. La Borsa di Londra la saluta con un’impennata del +6,3% del titolo. I dati del secondo trimestre 2016 del gruppo britannico, invece, non sono positivi. Le vendite (423 milioni di sterline) sono in pari su base annua, ma sono in calo del 3% se si tiene conto del dato a perimetro costante. Burberry calcola che le vendite all’ingrosso del terzo trimestre arretreranno del 10%, mentre la Brexit mostra un duplice volto. Da un lato rassicura: Burberry ricava circa il 90% del fatturato sui mercati esteri, quindi può migliorare le vendite grazie alla svalutazione della sterlina. Dall’altro obbliga alla prudenza: l’investimento da 50 milioni di sterline per un impianto tessile a Leeds (secondo i piani iniziali operativo dal 2019) va momentaneamente in ghiaccio. “Aspettiamo gli sviluppi della situazione dopo il referendum del 23 giugno”, commentano i vertici aziendali. (rp)
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