Burberry rinuncia agli sgravi fiscale governativi di circa 6 milioni di sterline. La misura era disponibile per le società che “operano nel retail” per rimborsarle dei periodi di chiusura imposti dalla pandemia. “Riteniamo che questa sia la cosa giusta da fare” ha detto la griffe britannica. Inoltre, Burberry ha rimborsato con un mese di anticipo un prestito da 300 milioni di sterline, citando un miglioramento della sua liquidità.
Burberry rinuncia allo sgravio fiscale
Per This is Money, che ha battuto la notizia, quella di Burberry è una mossa a sorpresa. Finora solo alcune società che hanno continuato ad operare durante il lockdown avevano deciso di rinunciare agli sgravi fiscali previsti. La griffe è la prima azienda che vende “prodotti non essenziali” a fare questa scelta.
La cosa giusta da fare
“Crediamo che questa sia la cosa giusta da fare” spiega Burberry. “Rientra nell’ambito del miglioramento della performance commerciale del terzo trimestre”. Ma anche in quello “della stabilità finanziaria che abbiamo assicurato attraverso una rigorosa gestione di cassa e l’introduzione di finanziamenti a lungo termine come il bond di sostenibilità”. Nel 2020 Burberry rinunciò anche ai sussidi pubblici per la cassa integrazione.
Altri 300 milioni
Negli ultimi giorni Burberry ha anche rimborsato, con un mese di anticipo, un prestito di 300 milioni di sterline contratto con la Banca d’Inghilterra. Lo ha fatto dichiarando di avere aspettative migliori sia rispetto alla ripresa economica della Gran Bretagna e sia in relazione alle proprie performance. (mv)
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