Il quotidiano La Stampa, che nei giorni scorsi ha pubblicato la notizia dell’ispezione GdF nel quartier generale milanese di Gucci, torna oggi sulla questione e fa il nome “dell’ex manager, la gola profonda” che avrebbe innescato il report dell’agenzia stampa Reuters e, di conseguenza, l’interesse della Polizia Tributaria. Sarebbe l’avvocato 43enne Carmine Rotondaro, non nuovo a essere oggetto di indagini e inchieste, “che – scrive la testata torinese – con Kering ha un rapporto perlomeno conflittuale”. Secondo il quotidiano, Rotondaro “per Kering si è occupato di pianificazione fiscale e di sviluppo immobiliare”, ma la multinazionale francese, lo scorso giugno, comunicò che “Carmine Rotondaro è oggetto di un’indagine relativa a presunte violazioni riguardanti i suoi affari personali. Il gruppo Kering seguirà con attenzione gli sviluppi di tale procedura. Inoltre, il gruppo ha messo fine alla collaborazione con Carmine Rotondaro”. Nel gennaio 2017, infatti, a Rotondaro furono sequestrati immobili per un valore di 7 milioni di euro, secondo l’accusa, “frutto di evasione fiscale, ma anche di appropriazione indebita”. Rotondaro avrebbe, infatti, sottratto denaro a Kering, che nella vicenda si dichiarò parte lesa. Le ispezioni della scorsa settimana a Milano sono state avviate per cercare riscontri a un’ipotesi investigativa di elusione fiscale ai danni dell’Erario nazionale pari a circa 1,3 miliardi di euro. A Gucci viene contestato l’aver fatturato in Svizzera (dove il regime fiscale è meno oneroso) quanto derivato da attività e vendite in Italia.
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