Per qualcuno il 2021 sarà l’anno della svolta di Celine. Gli analisti osservano come la griffe della galassia LVMH sia molto lontana dal suo obiettivo di fatturato. Che sarebbe, cioè, arrivare a 2 o 3 miliardi di euro entro il 2023, entro 5 anni dalla nomina di Hedi Slimane alla guida creativa. La pandemia ha bloccato la crescita, ma quest’anno potrebbe essere quello del cambio di passo. Grazie alla Cina.
La svolta di Celine
Il cambio di stilista, da Phoebe Philo a Slimane, non è stato così indolore. Almeno all’inizio, quando alcuni clienti hanno lasciato il marchio, insoddisfatti della collezione di esordio del nuovo designer. Quando il brand ha debuttato nell’abbigliamento maschile, i prodotti best seller non sono stati gli stivali di pelle a punta, bensì le “dad sneakers” e le scarpe da skateboard. Slimane ha poi “corretto il tiro” e avviato un suo percorso stilistico. Il marchio ha così completato una transizione più difficile del previsto. Secondo le fonti anonime citate da Business of Fashion, le vendite del brand stavano crescendo a due cifre nella seconda metà del 2019. Ma poi è arrivato il coronavirus a bloccare tutto e tutti.
La fiducia nel 2021
Il 2021 può essere l’anno della riscossa. Slimane si è mosso bene nel mercato chiave cinese, coinvolgendo influencer e celebs. E mentre Celine continua a vendere le It bag disegnate da Philo, le nuove star cinesi mostrano i nuovi modelli. La riapertura dei negozi in Cina e il via al “revenge shopping” sono arrivati proprio quando la popolarità di Celine era in ascesa. “Probabilmente c’è qualche deluso, ma penso che Celine stia vedendo una luce alla fine del tunnel – sintetizza Erwan Rambourg, noto analista del lusso presso HSBC –. Il lusso di gestire 75 marchi è che puoi essere paziente con alcuni e sarei sorpreso se Bernard Arnault staccasse la spina”. (mv)
Leggi anche: