C’è crisi e crisi: “Comunque Vuitton va molto bene”, dice Beccari

C’è crisi e crisi: “Comunque Vuitton va molto bene”, dice Beccari

Comunque sia, “il lusso sta andando molto bene”. Parola di Pietro Beccari, CEO di Louis Vuitton. Il manager è estremamente fiducioso su una “grande rinascita del lusso”. Poi, parla di giovani, prezzi e dei suoi obiettivi per la griffe più grande del mondo. Parla anche di Nicolas Ghesquière, il direttore creativo della collezione donna di Vuitton.

Comunque Vuitton va molto bene

Per Pietro Beccari non c’è nessuna crisi del lusso. Soprattutto se un marchio, come quello che dirige, cresce del 15-16%. “Il lusso comunque sta andando molto bene. Louis Vuitton sta andando molto bene. Siamo abituati a crescite del 15-16%, quando il signor Arnault parla di normalizzazione della crescita” afferma Beccari nell’intervista rilasciata a MF Fashion. E andrà sempre meglio, perché ritiene che “dopo ogni crisi, c’è sempre una grande rinascita del lusso: io sono ottimista in questo”. Beccari racconta come affronta una congiuntura come quella attuale. Per esempio, prendendo “la curva del Covid accelerando. La crisi c’è sempre stata, ma dopo c’è una ripresa. Nella ripresa, se tu sei bravo ad affrontare questa curva con velocità, gli altri frenano e tu sei quello che prende vantaggio”.

 

 

Prezzi e fatturati

Beccari crede che “quando c’è un prodotto forte che attrae, il prezzo non sia la determinante”. E attribuisce gli aumenti all’inflazione galoppante “che ci ha massacrato negli ultimi due anni e ha portato tutte le aziende a dover aumentare i prezzi”. Ma questo rappresenta il passato. Il futuro è consolidare Louis Vuitton come un cultural brand. Beccari afferma di non avere la crescita di fatturato come obiettivo primario. “L’obiettivo che mi sono posto è di rimettere Louis Vuitton sempre più nella testa della gente come marchio desiderabile, attuale, moderno, che parla alle persone”.

Essere artigiani ha un grande valore

Beccari considera Nicolas Ghesquière “forse il più bravo couturier che c’è adesso” ed è convinto che i giovani siano molto interessati al mondo del lusso. Anche se “in Italia non siamo arrivati a convincere i ragazzi che essere artigiani ha un grande valore. Se ci riuscissimo avremmo fatto qualcosa di bene per i giovani di oggi, per l’impiego in Italia e per la perennità di un’industria che ha contribuito a renderci il Paese che siamo”. (mv)

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