Un 2016 da incubo per Lanvin. La griffe del gruppo LVMH ha visto le vendite calare del 23% (162 milioni di euro: nel 2012 valevano 235 milioni), caduta cui ha fatto seguito nei primi 2 mesi del 2017 un ulteriore crollo del 32% su base annua. Tornando al bilancio 2016, le perdite nette valgono 18,3 milioni di euro, mentre nel 2015 la griffe vantava profitti per 6,3 milioni. Senza giri di parole, Reuters scrive che Lanvin, da quando la direzione artistica è passata da Alber Elbaz a Bouchra Jarrar, si sta avvitando in una spirale di crisi sempre più grave: il management adesso starebbe studiando tagli ai costi e al personale. Quella LVMH non è l’unica griffe d’alto di gamma a stentare. Nel periodo di 10 settimane concluso il 3 giugno, il gruppo inglese Mulberry, malgrado la crescita del 2% nel Regno Unito, ha perso il 3% delle vendite su scala globale.
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