“C’è un motivo se Fendi, quando investe, sceglie l’Italia”

“C’è un motivo se Fendi, quando investe, sceglie l’Italia”

La pelletteria in Toscana. Il calzaturificio nelle Marche. Le collaborazioni con gli istituti di formazione. Non è un caso se Fendi, quando investe, sceglie l’Italia. Quale grande brand internazionale, d’altronde, si affida al caso per scelte strategiche. Non è neanche semplice localismo: un marchio romano che si affida a territori vicini. La stella polare di Fendi, spiega il CEO Serge Brunschwig a il Resto del Carlino, è la qualità: l’azienda sceglie l’Italia perché qui trova “l’eccellenza”.

Il focus di Fendi

È esattamente quello che il CEO (nella foto, d’archivio Imagoeconomica), spiega a proposito di New Factory Shoes, il calzaturificio inaugurato a Fermo lo scorso ottobre. “Le Marche rappresentano l’eccellenza nella produzione di calzature, e Fendi è presente da molto tempo sul territorio a Porto San Giorgio – sono le sue parole –. Quando abbiamo deciso di ampliare la nostra sede produttiva con un nuovo stabilimento, Fermo ci è sembrato il luogo perfetto per continuare a investire in questo territorio e supportare il concetto di distretto. Che è sinonimo di tradizione, storia, bellezza e made in Italy”.

L’orgoglio pellettiero

Lo stesso valore ha condotto il brand a scegliere la Toscana per la pelletteria: “Siamo molto orgogliosi dell’apertura della nuova Fendi Factory a Capannuccia in Toscana”. Ed è anche la stessa stella polare che ha portato agli accordi con l’istituto Russell-Newton di Scandicci e con l’Ostilio Ricci di Fermo: “È importante trasmettere i valori fondamentali del savoir faire ai giovani – conclude Brunschwig – e formare una nuova generazione di artigiani”.

 

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