Chanel ritocca i prezzi dei suoi prodotti per la seconda volta nel 2020. Anche Capri Holdings sta ritoccando, gradualmente e con discrezione, i cartellini delle calzature e degli accessori di Jimmy Choo e Michael Kors. Altri marchi seguiranno la sua scia?
Chanel ritocca i prezzi
Da Chanel spiegano che l’aumento del prezzo è “la conseguenza delle recenti e significative fluttuazioni del tasso di cambio tra l’euro e alcune valute locali”. Non c’entrano, dunque, l’aumento dei costi di produzione e delle materie prime che la stessa griffe ha menzionato lo scorso maggio per spiegare il primo rincaro. In primavera i prezzi di borse e altri piccoli articoli in pelle sono cresciuti in tutto il mondo tra il 5% e il 17%. I vertici della maison sottolineano a Reuters che l’adeguamento, di cui non si conosce ancora l’entità, è utile per armonizzare i prezzi. La questione è particolarmente importante quando i viaggi internazionali sono molto limitati. Flavio Cereda, analista di Jefferies, spiega all’agenzia che altri marchi di lusso seguiranno l’esempio di Chanel. Secondo Luca Solca, analista di Bernstein, intervenuto su South China Morning Post, la maison transalpina rischia però di allontanare i clienti occidentali con i frequenti aumenti di prezzo.
Anche negli States
Anche Capri Holdings ha “confessato” di aver aumentato i prezzi. Durante la conference call sui risultati del periodo luglio-settembre, il gruppo ha rivelato di aver aumentato “silenziosamente” il prezzo delle calzature e degli accessori di Jimmy Choo e Michael Kors. L’aumento graduale è iniziato prima della pandemia e proseguirà, probabilmente anche per un anno. La motivazione data dal presidente e CEO John Idol (fonte Footwear News) è che i prodotti e i due marchi sono sottovalutati. Per Versace, invece, Capri non prevede aumenti. (mv)
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