L’appetito di CHANEL non si placa. La griffe francese non solo ha acquisito (lo scorso luglio) la conceria toscana Samanta. Non solo starebbe per concludere la medesima operazione diventando proprietaria dei bottali francesi di Degermann. Come riferisce la testata USA Women’s Wear Daily, CHANEL ha messo in portafoglio il 40% del capitale di due importanti player manifatturieri italiani. Specializzazione: accessori di pelletteria. Non solo. La maison parigina ha acquisito anche il 34% delle quote dei connazionali di Grandis, hub produttivo focalizzato sull’abbigliamento (anche in pelle). Investimento complessivo per portare a termine le tre operazioni: 169 milioni di dollari.
Uno, due italiano
WWD segnala che CHANEL è entrato nel capitale di Renato Corti. L’azienda, come si legge online, “produce a Milano e Firenze”. Ed è “leader nel settore della pelletteria, in grado di sviluppare qualunque tipologia di prodotto, con una particolare vocazione verso il mercato di lusso”. La stessa operazione ha chiamato in causa Mabi International. Titolari del brand Mabiani, i friuliani sono partner produttivi non solo di CHANEL, ma anche di altre griffe del lusso.
Non fornitori, ma contributor
Perché questi investimenti? Lo spiega a WWD direttamente Bruno Pavlovsky, presidente della Fashion Division di CHANEL: “Se vogliamo rimanere leader del lusso per i prossimi 20 anni, dobbiamo fare investimenti e correre rischi in aree che consideriamo fondamentali per il futuro. Non stiamo facendo una mera politica di acquisizioni, ma piuttosto puntiamo a garantire che questi fornitori rimangano anche importanti contributor per lo sviluppo dei nostri prodotti”.
Immagine tratta da chanel.com