Dalle pagine del numero di marzo del nostro mensile (titolo: Indovina Chi) abbiamo rivolto quattro domande a Erika Andreetta. Con la senior partner di PwC, osservatrice attenta dei fatti e delle dinamiche del lusso, abbiamo provato a capire cosa aspettarci dal 2025. Il risultato è nella rubrica Speakers’ Corner: “Un anno di transizione e crescita selettiva”.
I fattori dell’equazione
I fattori di cui tenere conto sono molteplici. Si parte dal trend recente, che non è positivo. E si tratta poi di decrittare l’attitudine delle componenti più munifiche del pubblico: gli high net worth individuals e quei cinesi che ultimamente stanno soffrendo un po’ troppo gli effetti del luxury shame. “Il tema del riequilibrio dei prezzi è centrale, ma complesso – dice Andreetta (in foto) a proposito di un altro dei temi spinosi, quello dei listini –. Negli ultimi anni, il lusso ha seguito una politica di incremento dei prezzi molto aggressiva, con aumenti che in alcuni casi hanno superato il 40‐50% rispetto ai livelli pre‐pandemia. Questo ha permesso di mantenere i margini alti e di compensare la riduzione dei volumi, ma ha anche escluso una parte significativa dei clienti aspirazionali”.
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